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PERETA
A pochi chilometri da Magliano, sulla Statale per il Monte Amiata Si incontra Pereta, caratteristico paesino di collina, immerso nel verde Sin dal suo primo mostrarsi, s’avverte la sensazione di entrare in un libro di storie medioevali, popolate di cavalieri, tornei, amori ed intrighi. Per non parlare poi del camminare tra i suoi vicoli stretti e silenziosi che suscitano l’entusiasmo di essere tornati indietro nel tempo. E’ emozionante come quelle linee rigidamente antiche, ci diano l’impressione di trovarci tutt’a un tratto di fronte al mondo medioevale del “menestrelli, saltimbanchi e giocolieri”. Bene, ancora oggi Pereta ha la sua torre, la sua storia d'amore e i suoi menestrelli.
A dire il vero non proprio menestrelli variopinti, ma anziani personaggi popolari, qui definiti "poeti d'ottava" che si destreggiano in agguerriti tornei vocali, incitati da un buon bicchiere di vino. La storia d 'amore è quel/a di Margherita Aldobrandeschi e Nello, signore della Pietra, che tra il 1290 e il 1295 circa, vissero tra le fredde mura, del cassero le loro brevi ma appassionate vicende sentimentali.
Cenni storici
Edificato dagli AIdobrandeschi tra il X e l'XI sec. Pereta divenne un importante centro militare posto a guardia di un passaggio stradale obbligato che collegava la costa con la montagna. Tuttavia dai ritrovamenti archeologici avvenuti intorno al borgo, sembrerebbe che la vita vi si svolgesse già in epoca etrusca e romana. La memoria più antica rimane comunque un atto notarile datato 8 agosto 1032. Dal documento s'apprende infatti che Albizio del fu Pietro vendette a Signoretto del fu Otto, un pezzo di terra a Pereta, nel Contado Rosellense, con tutte le case, vigne e terre, per il prezzo di venti soldi d'argento.
Centro storico
Il centro storico di Pereta, sebbene privo di edifici con particolarità artistiche e monumentali, offre un interessante tessuto urbano che, sviluppatosi tra il X e XV sec., ha mantenuto intatti quei caratteri originali di borgo medioevale fortificato. Il nucleo abitativo più antico, edificato dagli Aldobrandeschi tra il X e il XII sec. è ben visibile sulla parte alta del paese, racchiuso da una serie di edifici affiancati sino a formare un recinto circolare dove le pareti esterne ebbero funzione di mura difensive.
L'interno del borgo
Da una porta ad arco tondo, sormontato da uno stemma con simbolo araldico, si accede all'interno del borgo dove possiamo ammirare alcuni interessanti edifici con facciata quattro-cinqiiecentesca e la poderosa torre dell'orologio, (1300-1400) costruita in conci dì pietra locale, e alta ben 28 metri. È presumibile infine che nel borgo vi fosse un edificio dì culto, forse I 'antica chiesa di S. Bernardino, più volte citata nei documenti storici. Infatti nel cortile di una abitazione privata si conserva un portale in travertino nel cui architrave è scolpita la tipica sigla ecclesiastica 'D. O. M.'' (Deo optimum maximum). Questa parte del castello, doveva certamente costituire la residenza dei Signori feudatari. A seguito di un forte incremento economico e sociale (1200-1400) il castello fu ampliato a partire dalla prima metà del '400 grazie soprattutto agli aiuti della Repubblica dì Siena. Così l'antico borgo sì arricchì di nuovi edifici sia pubblici che privati, di nuove strade, nuove piazze e soprattutto di una nuova cinta muraria.
Le mura
Della cinta muraria, ancora in buona parte conservata, rimangono visibili un grosso torrione rotondo con base a scarpa che sembra, stranamente, isolato dal perimetro della cinta ed alcuni tratti di muraglia in gran parte coperti dalla vegetazione, a Nord Nord-Ovest, dove sporge una torre quadrata. I documenti storici ci riferiscono che i primi interventi di Siena in proposito delle mura castellane di Pereta, sì ebbero tra il 1383 e il 1401. Un grosso cantiere di lavoro fu poi istituito dal 1481 al 1487 che portò al definitivo recupero della cinta muraria. Tali interventi si rilevano dagli annali dei 5 Regolatori in Siena con l'esatta stima e progettazione dei lavori firmati dal Maestro Girolamo e dal Maestro Pietro dell'Abbaco.
La porta d'ingresso
Una valida dimostrazione delle capacità raggiunte dagli architetti senesi del 1400, ci è data dalla monumentale porta d'ingresso. Questo gioiello di ingegneria militare, presenta due aspetti notevolmente differenti: il lato interno e il lato esterno. Il lato esterno, con la porta d'ingresso ad arco ribassato, il soprarco a sesto acuto e gli archetti pensili sorretti da mensole stondate, ci riportano alla maniera senese del '400, mentre il lato interno, costituito da un arco a tutto sesto, sormontato da un arcone a forma di semicerchio è ricollegabile al 1500. È probabile che sia opera dell'architetto Piero Cattaneo, noto per aver lavorato molto alle fortificazioni di PorIo Ercole e Orbetello durante lo Stato dei Presidi. È documentato che l'architetto Piero Cattaneo dovesse provvedere a "resarcire la porta di Pereta che minacciava rovina". Di difficile datazione è la merlatura che corre per tre lati mentre le feritoie delle bombardiere orientate ciascuna verso ogni strada, sono originali.